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Trattato della vera devozione a Maria - A. Missione di Maria nel popolo di Dio

Spis treści

 

A. MISSIONE DI MARIA NEL POPOLO DI DIO

1. Collaboratrice di Dio

[23] Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria. Questo grande Iddio possiede un tesoro e un emporio ricchissimo, dove ha racchiuso tutto quanto possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il proprio Figlio. E questo tesoro immenso è Maria, che i Santi chiamano: tesoro del Signore, dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti.

[24] Dio Figlio ha comunicato a sua Madre tutto quanto ha acquisito con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili. L'ha costituita tesoriera di quanto il Padre gli ha dato in eredità. Per mezzo di lei egli applica i suoi meriti ai suoi membri, comunica le sue virtù e distribuisce le sue grazie. Così, Maria è il suo canale misterioso, l'acquedotto per cui fa passare con soavità e abbondanza le sue misericordie.

[25] Dio Spirito Santo ha comunicato a Maria, sua fedele Sposa, i suoi doni ineffabili. L'ha scelta quale dispensatrice di tutto ciò che possiede: di modo che ella distribuisce a chi vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole, tutti i suoi doni e le sue grazie. Nessun dono del cielo è concesso agli uomini che non passi per le mani verginali di lei. IL volere di Dio è, infatti, che tutto ci venga donato per mezzo di Maria. Così doveva essere arricchita, innalzata e onorata dall'Altissimo colei che per tutta la vita volle essere povera, umile e nascosta fin nell'abisso del nulla, con la sua profonda umiltà! Ecco i sentimenti della Chiesa e dei santi Padri.

[26] Se parlassi a certi sapientoni d'oggi, proverei più a lungo quel che scrivo alla buona, con la sacra Scrittura e i santi Padri, di cui riferirei i testi latini, e con parecchie solide ragioni, che si trovano sviluppate a lungo nel libro del reverendo padre Poiré, La triplice corona di Maria Vergine. Ma io parlo soprattutto ai poveri e ai semplici, che essendo dotati di buona volontà ed avendo maggior fede del comune dei sapienti, credono con più semplicità e con più merito. Così mi accontento di asserire la verità semplicemente, senza fermarmi a citar loro tutti i passi latini che non capirebbero, sebbene non trascuri di riferirne alcuni, senza troppo ricercarli. Proseguiamo.

2. Influsso materno di Maria

[27] La grazia perfeziona la natura e la gloria perfeziona la grazia. È certo, dunque, che Nostro Signore è tuttora, nel cielo, figlio di Maria come lo è stato sulla terra ed ha mantenuto la sottomissione e l'obbedienza del più perfetto di tutti i figli verso la migliore di tutte le madri. Bisogna però guardarsi bene dal pensare che in tale dipendenza ci sia un abbassamento o una imperfezione qualsiasi in Gesù Cristo. Maria è infinitamente al di sotto del Figlio, che è Dio; per questo, non gli comanda come farebbe una madre di quaggiù con il figlio che le è sottomesso. Ella è tutta trasformata in Dio per la grazia e la gloria che trasforma tutti i Santi in lui; quindi domanda, vuole e fa unicamente ciò che è conforme alla volontà eterna ed immutabile di Dio. Se dunque, negli scritti di san Bernardo, di san Bernardino, di san Bonaventura e di altri, si legge che tutto, nel cielo e sulla terra e Dio stesso, è sottomesso a Maria, si deve intendere che l'autorità conferitale da Dio è talmente grande da sembrare che ella abbia la medesima potenza di Dio e che le sue preghiere e domande siano talmente efficaci presso Dio, da valere sempre quali comandi presso la sua Maestà, la quale non resiste mai alla preghiera della sua diletta madre, perché è sempre umile e conforme al suo volere. Se con la forza della sua preghiera Mosè riuscì a fermare l'ira di Dio contro gli israeliti, in modo così vigoroso che l'altissimo e infinitamente misericordioso Signore, non potendo resistergli, gli disse di lasciarlo andare in collera e punire quel popolo ribelle, che cosa dovremo pensare, a più forte ragione, della preghiera dell'umile Maria, la degna Madre di Dio, più potente, davanti alla Maestà di Dio, delle preghiere ed intercessioni di tutti gli angeli e i santi del cielo e della terra?

[28] Nel cielo, Maria comanda agli angeli ed ai beati. Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelli. Tale è la volontà dell'Altissimo, che innalza gli umili: il cielo, la terra e gli abissi devono piegarsi, volenti o nolenti, ai comandi dell'umile Maria, che egli ha costituita sovrana del cielo e della terra, condottiera dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle sue grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, sterminatrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue grandezze e dei suoi trionfi.

3. Segno della vera fede

[29] Dio Padre vuol avere figli per mezzo di Maria sino alla fine del mondo e le dice: «Fissa la tua tenda in Giacobbe», e cioè fissa la tua dimora e residenza tra i miei figli e predestinati, simboleggiati da Giacobbe, e non tra i figli del demonio e i riprovati, raffigurati da Esaù.

[30] Come nella generazione naturale e fisica c'è un padre ed una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c'è un padre che è Dio e una madre che è Maria. Tutti i veri figli di Dio e predestinati hanno Dio per padre e Maria per madre; e chi non ha Maria per madre non ha Dio per padre. Per questo i reprobi, come gli eretici, gli scismatici, ecc., che odiano o considerano con disprezzo o indifferenza la santissima Vergine, non hanno Dio per padre - anche se se ne vantano -, appunto perché non hanno Maria per madre. Se l'avessero per madre, l'amerebbero e onorerebbero come un autentico figlio ama naturalmente ed onora la madre che gli ha dato la vita. Il segno infallibile e inequivocabile per distinguere un eretico, un uomo di cattiva dottrina, un reprobo da un predestinato, è che l'eretico e il reprobo hanno solo disprezzo o indifferenza per la santissima Vergine e si studiano con le loro parole ed esempi di diminuirne il culto e l'amore, apertamente o di nascosto, talvolta sotto speciosi pretesti. Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di fissare la sua tenda fra loro, perché sono degli Esaù.

4. Madre della Chiesa

[31] Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno nelle sue membra per mezzo della sua diletta madre e le dice: «Prendi in eredità Israele». Come se dicesse: Dio, mio Padre, mi ha dato in eredità tutte le nazioni della terra, tutti gli uomini buoni e cattivi, predestinati e reprobi. Ed io li condurrò, gli uni con scettro d'oro, gli altri con scettro di ferro; degli uni sarò il padre e l'avvocato, degli altri il giusto vendicatore e di tutti il giudice. Tu, invece, mia cara madre, tu avrai in eredità e in possesso solo i predestinati, raffigurati da Israele. Come madre buona li darai alla luce, nutrirai e farai crescere; come sovrana li guiderai, governerai e difenderai.

[32] «L'uno e l'altro è nato in essa» dice lo Spirito Santo. Secondo la spiegazione di alcuni Padri, il primo uomo nato da Maria è l'Uomo-Dio, Gesù Cristo; il secondo è un semplice uomo, figlio per adozione di Dio e di Maria. Ora, se Gesù Cristo, Capo degli uomini è nato da lei, anche i predestinati, che sono le membra di questo Capo, debbono per necessaria conseguenza nascere da lei. Una stessa madre non dà alla luce la testa o il capo senza le membra, né le membra senza la testa: diversamente si avrebbe un mostro di natura. Così nell'ordine della grazia, il capo e le membra nascono da una stessa madre. E se un membro del corpo mistico di Gesù Cristo, cioè un predestinato, nascesse da un'altra madre che non sia colei che ha generato il Capo, non sarebbe un predestinato, né un membro di Gesù Cristo, ma un mostro nell'ordine della grazia.

[33] Ancora. Gesù Cristo, oggi come sempre è frutto di Maria. Cielo e terra glielo ripetono mille e mille volte al giorno: «E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù». Nessun dubbio, quindi, che Gesù Cristo sia veramente frutto ed opera di Maria, tanto per ciascun uomo in particolare che lo possiede, quanto per tutti globalmente, di modo che se qualche fedele ha Gesù Cristo formato nel proprio cuore, può dire sicuramente: «Grazie a Maria: ciò che posseggo, è effetto e frutto suo. Senza di lei non l'avrei». Si possono applicare a Maria, con più verità che san Paolo non le applichi a se stesso, queste parole: «Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi». «Io genero ogni giorno i figli di Dio fino a tanto che in loro sia formato nella sua piena maturità Gesù Cristo, mio Figlio». Sant'Agostino, superando se stesso e quanto io ho detto, dice che tutti i predestinati, per essere conformi all'immagine del Figlio di Dio, sono nascosti, mentre vivono quaggiù, nel seno della santissima Vergine. Questa madre amorevole li custodisce, nutre e fa crescere sino a che non li generi alla gloria, dopo la morte che è veramente il giorno della loro nascita, come la Chiesa chiama la morte dei giusti. O mistero di grazia, sconosciuto ai reprobi e poco noto ai predestinati.

5. Tipo della Chiesa

[34] Dio Spirito Santo vuol formarsi degli eletti in lei e per mezzo di lei e le dice: «Metti radici nei miei eletti»: mia prediletta e mia sposa, poni la radice di tutte le tue virtù nei miei eletti, perché crescano di virtù in virtù e di grazia in grazia. Io mi sono tanto compiaciuto in te, quando vivevi sulla terra, nell'esercizio delle più alte virtù che desidero trovarti ancora sulla terra, senza che per questo tu abbia a lasciare il cielo. Riproduciti pertanto nei miei eletti, perché io possa vedere in loro con intima gioia le radici della tua fede invincibile, della tua umiltà profonda, della tua mortificazione universale, della tua orazione sublime, della tua carità ardente, della tua ferma speranza e di tutte le tue virtù. Tu sei sempre la mia sposa più fedele, più pura e più feconda che mai. La tua fede mi dia fedeli, la tua purezza vergini, la tua fecondità eletti e templi.

[35] Quando Maria ha messo le sue radici in un'anima, vi produce meraviglie di grazia, quali lei sola può compiere, perché lei sola è la Vergine feconda che non ebbe, né avrà mai chi le somigli in purezza e fecondità. In unione con lo Spirito Santo, Maria ha realizzato la più grande opera che mai sia esistita o sarà, cioè un Dio-uomo. Di conseguenza ella compirà anche le più grandi cose che avverranno negli ultimi tempi. La formazione e l'educazione dei grandi santi, che vivranno verso la fine del mondo, sono riservate a lei, perché soltanto questa Vergine singolare e miracolosa può produrre, insieme allo Spirito Santo, le cose singolari e straordinarie.

[36] Quando lo Spirito Santo, suo sposo, trova Maria in un'anima, vola ed entra con pienezza in quest'anima, e le si comunica tanto più abbondantemente quanto maggior posto essa fa alla sua sposa. Uno dei grandi motivi per cui oggi lo Spirito Santo non opera meraviglie sorprendenti nelle anime, è perché non vi trova un'unione abbastanza salda con la sua Sposa fedele e indissolubile. Dico Sposa indissolubile, poiché da quando questo Amore sostanziale del Padre e del Figlio ha sposato Maria per produrre Gesù Cristo, il capo degli eletti, e Gesù Cristo negli eletti, non l'ha mai ripudiata, perché essa si è mantenuta sempre fedele e feconda.